Come razza umana siamo nati all’aperto.

Col tempo abbiamo imparato a costruire e usare ripari sempre più sofisticati e funzionali, dai rami di un albero a una caverna, da una tenda a una palafitta, da una costruzione in legno a una in pietra. Lo scopo era proteggerci dal meteo ostile, dagli animali predatori, da altri uomini con intenzioni poco amichevoli. Per un tempo limitato, tuttavia: di notte, durante i periodi freddi, con le tempeste, in guerra.

Oggi invece passiamo gran parte della giornata all’interno di qualche edificio. Poco importa che sia una casa, un ufficio o fabbrica, un bar o una palestra. Perdiamo il contatto con la natura, non respiriamo aria libera, dimentichiamo il piacere di sederci al sole con gli occhi chiusi, non usciamo a fare sport o qualche passo nel vento leggero. È proprio un peccato, soprattutto qui in Italia dove il clima è amico e gli spazi abbondano.

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Non abbiamo il bisogno di rinchiuderci! Il leone non ci mangia, i conflitti sono pochi e sufficientemente distanti, altri pericoli non sono così minacciosi. Tetto e mura sono utili e indipensabili, ma meno di quanto pensiamo. Dobbiamo riscoprire il valore e la leggerezza del cielo sopra le nostre teste.

Quando è stata l’ultima volta che hai passato una giornata intera all’aperto?